#36
LA
STIRPE DI HULK
PARTE SECONDA
MENTI
PERICOLOSE
1.
Salt Lake City, capitale dello Utah
e sede centrale della Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni, meglio nota come
Chiesa Mormone, è di solito una città tranquilla ma ultimamente non è più così.
Un misterioso serial killer si aggira per le sue strade mietendo vittime. Poche
cose si sanno di lui: gode nell’infliggere sofferenza alle sue vittime e le smembra
a mani nude. Sì: a mani nude, perché questo serial killer è anche un superumano
potenziato dai raggi Gamma, gli stessi che hanno trasformato il mite scienziato
Bruce Banner nella forza della natura chiamata Hulk.
Corvo Nero sa molto bene queste cose.
È venuto dalla natia Arizona, per essere precisi dalla Riserva Navajo, per
fermare quest’assassino e lo ha trovato grazie ai suoi poteri mistici…[1]
o è stato il suo avversario a trovare lui? Solo gli Spiriti conoscono la
risposta.
Quella davanti a lui è una creatura
gigantesca dalla pelle corazzata di colore blu e dai cui occhi traspare una
malvagità senza freni. Solo pochi istanti prima era un uomo all'apparenza
comune ma ora è qualcosa di più e al tempo stesso di meno.
-Mi piace quando le prede vengono da me.-
dice l’essere con voce cavernosa.
-Io non sono la tua
preda, tu sei la mia.- ribatte Corvo Nero.
-Questo è da
vedersi, Indiano.-
Il pugno avrebbe staccato la testa
di un uomo normale ma Jesse Black Crow è qualcosa di molto di più di un uomo
normale e barcolla semplicemente.
-Non è possibile!-
esclama l’aggressore -Chi… cosa sei?-
-Sono Corvo
Nero.-ribatte l’altro sollevando la sua lancia.
Tocca il suo nemico e questi urla.
Il
jet viaggia a velocità supersonica e usa un’avanzata tecnologia stealth che lo
rende invisibile sia agli strumenti elettronici che alla stessa vista.
A
bordo un gruppo di uomini e donne decisamente fuori dall’ordinario, compagnia
usuale per il giovanotto di nome Rick Jones sin da quando aveva a malapena 16
anni.
-Sei sicuro delle tue informazioni, Bruce?- chiede
al gigante verde seduto davanti a lui.
-Sicurissimo, Rick.- risponde Bruce Banner -A Salt
Lake City c’è un killer superumano ed è lo stesso che h ucciso anche altre
persone tra il New Mexico e l’Arizona. Chiunque sia, lascia dietro di sé una
traccia di raggi Gamma.-
-Nessuno di quelli che conosciamo ha un’attitudine
da serial killer.-
-E infatti è uno nuovo. Per questo ci tengo a
trovarlo: voglio sapere chi è e come ha ottenuto i suoi poteri.-
-E vuoi fermarlo o controllarlo?-
Hulk
fa una smorfia che potrebbe anche essere un sorriso e ribatte:
-Suvvia, Rick, ti sembro il tipo che lascerebbe in
libertà un serial killer?-
Il silenzio di Rick è più eloquente di mille parole.
La
Dottoressa Monica Rappaccini è abbastanza sicura di sapere dove si trova: il
centro di detenzione dello S.H.I.E.L.D. situato nei sotterranei del Quartier
Generale di quell’organizzazione a New York. Una sistemazione temporanea,
ovviamente, presto la trasferiranno in un complesso detentivo di massima
sicurezza. La temono, questo è certo. Da quando è stata catturata le hanno
tolto tutti i vestiti rimpiazzandoli con un’uniforme arancione e l’hanno
sottoposta ad ispezioni corporali che altri meno forti di lei definirebbero
umilianti e degradanti, per essere sicuri che non nascondesse armi o altro che
potesse facilitarle un’evasione.
Poveri
stupidi, pensa la scienziata criminale, la sola cosa che non possono portarmi
via è il mio cervello e non ho bisogno di altro.
La
porta della spoglia stanzetta dove l’hanno portata si apre ed entra un uomo sui
trent’anni, biondo, fisico atletico occhi azzurri e sinceri. Indossa una tuta
azzurra con una stella bianca sul petto. Lei sa chi è: il leader della
misteriosa squadra che per due volte ha rovinato le operazioni dell’A.I.D.[2] costringendola ad un'umiliante
fuga. L’ultima volta era stata lei a tender loro una trappola ma alla fine loro
avevano avuto la meglio con l’aiuto inaspettato del Dottor Destino.[3]
Ed
ora eccolo qui per quello che ha tutta l’aria di essere un interrogatorio in
piena regola. Monica sorride e con voce calma dice:
-Buongiorno Capitano. È così che l’ha chiamata
Destino, giusto? Non si è trovato a disagio a dovere a lui la mia cattura?-.
-Siamo stati io e la mia squadra a sconfiggere lei
e i suoi uomini ed a catturarla, non Destino.- è la ferma replica dell’uomo di
nome Steve Rogers mentre si siede davanti a lei.
-Ma mi avete avuto a vostra disposizione solo
grazie a lui e lo sappiamo bene tutti e due, ma non è questo ciò di cui voleva
parlare, sbaglio?-
Rogers
sospira e prosegue:
-L’aspetta un lungo periodo di detenzione ma
potrebbe alleggerire la sua posizione se ci rivelasse l’ubicazione dei covi e
dei depositi dell’A.I.D.-
La
Rappaccini scoppia a ridere divertita e ribatte:
-Crede davvero che lo farei? Ho speso sangue,
sudore e lacrime per costruire la mia organizzazione e renderla quello che è,
crede davvero che la consegnerei a lei e a quelli come lei solo per guadagnarmi
un po’ di libertà?-
Steve
scuote la testa e replica:
-No, ma ho voluto provarci. Speravo ancora che lei
avesse del buon senso.-:
Monica
si alza in piedi e fissa il grande specchio.
-Lei è un vero ingenuo. Capitano.- dice -Ha
un’incrollabile fiducia nella bontà del genere umano, una fiducia mal riposta,
io ne sono la prova.-
-Gli esseri umani sono migliori di quel che crede,
Dottoressa.-
-Davvero? E la sua squadra ne sarebbe la prova? C’è
qualcuno di loro dietro questo specchio a osservarci? Magari la biondina capace
di uccidere con la stessa disinvoltura con cui fa sesso oppure il cyborg dallo
sguardo di ghiaccio o magari lo psicopatico pronto ad esplodere da un momento
all’altro? E che dire di lei “Capitano”? Chi è lei? Un
indovinello, avvolto in un mistero all'interno di un
enigma, oserei dire.-
-Churchill.-
-Cosa?-
-È la seconda volta
che cita Churchill, non me l’aspettavo da lei.-
-Mi piace essere
imprevedibile. Le confesso che il fatto che lei è l’unico del suo gruppo di cui
non sono stata capace di trovare notizie mi incuriosisce molto.-
-Non è lei a fare
le domande, ma io.-
-Ed io risponderò a
quella che non mi ha ancora fatto: non m’importa essere sua prigioniera, perché
non lo rimarrò a lungo.-
Ha appena finito di parlare che una
sirena d’allarme risuona nella stanza.
-Forse anche meno
di quanto pensassi io stessa.- aggiunge con un sorriso di scherno.
2.
Pochi lo
sospetterebbero vedendolo ma l’uomo biondo e di bell’aspetto che dimostra poco
più di trent’anni è nato nel 460 Dopo Cristo. Il suo nome era Romolo e nel 475
le legioni di suo padre Oreste lo proclamarono sovrano della parte occidentale
dell’Impero Romano all’epoca in piena decadenza. Il suo regno durò meno di un
anno e la sua caduta segna il convenzionale confine tra età antica e medioevo.
Dopo quell’evento di lui si persero
le tracce e sulla sua fine sorsero le leggende più disparate ma quasi nessuna
raccontò se non una minima parte di verità.
Fuggito
nella Britannia devastata dalla guerra si scontrò con un giovane Merlino che lo
esiliò nelle profondità della Terra. Qui egli scoprì una fonte straordinaria la
cui acqua lo mantenne eternamente giovane. Si dette un nuovo nome, Tyrannus, e
dette un nuovo scopo alla sua vita: la conquista di quel potere assoluto sul
mondo intero che sentiva essergli stato negato. Questo è ciò che racconta di sé
e forse non è tutto vero o forse sì, chi può saperlo?
Oggi
è venuto a Roma, antica capitale di quell’impero che un tempo dice di aver
governato per recuperare un oggetto che vuole a tutti i costi.
Sorride
mentre entra in un antico palazzo. Se tutto andrà come previsto, il potere che
sogna da sempre sarà presto suo.
Steve Rogers non esita un istante
ed esce dalla sala interrogatori di corsa. È abbastanza chiaro che qualcuno è
penetrato nel palazzo con cattive intenzioni, ma chi può essere?
Non è troppo sorpreso nel vedere
una giovane donna che indossa un’attillata tuta di colore verde come la
maschera che le copre la metà inferiore del volto ed i suoi stessi capelli e
nemmeno che la ragazza in questione abbia sbaragliato un plotone di agenti
dello S.H.I.E.L.D.: ha imparato quanto vale. Quello che lo sorprende davvero è
che sia da sola.
-Scorpia!- esclama riconoscendola.
-Felice di vedere che ti ricordi di me.- ribatte la
ragazza.-[4]
-Cosa credi di fare ? Non puoi sperare di liberare
la Dottoressa Rappaccini da sola.-
-Tu credi? Chiedi ai tizi che ho appena steso cosa
ne pensano.-
-Devi ancora sconfiggere me.-
-Con piacere.-
Scorpia
scatta verso il suo avversario che non solo la evita facilmente ma l’afferra
per una caviglia mentre è ancora a mezz’aria e la fa cadere assieme a lui, che
però si rimette subito in piedi con un agile balzo.
-Ma cosa…?- esclama, sorpresa, la ragazza.
-Non sono un avversario facile.- le dice Steve con
calma.
Scorpia
non può saperlo, ma quello che ha di fronte è l’originale Capitan America da tutti
creduto morto e che solo di recente è tornato ad una vita d’azione come leader
di una squadra a cui è stato dato il nomignolo di Vendicatori Segreti. In una
cosa la Rappaccini sbagliava: lui è solo. I suoi compagni sono al momento
impegnati in altre faccende di tipo personale.[5]
Se Scorpia sapesse chi è davvero
il suo avversario, forse avrebbe timore di perdere questo scontro, invece vi si
getta con l’incoscienza tipica dell’adolescenza.
Più e più volte tenta di colpire
Steve ma sempre questi para i suoi colpi. A volte facilmente, a volte con più
difficoltà ma c’è una cosa di cui si rende conto nello scontro ed è che le
mosse di Scorpia gli sono familiari. Chiunque sia quella ragazza ha avuto un
addestramento da agente dello S.H.I.E.L.D. ma come è possibile? Deve scoprirlo.
Blocca l’ennesimo attacco di
Scorpia e la colpisce col taglio della mano facendola cadere a terra. La
ragazza rimane immobile e lui si china per esaminarla. In quel momento lei
scatta e dal suo braccio sinistro esce una nuvoletta che finisce in faccia a
Steve.
-Beccato!- esclama Scorpia in tono trionfante.
Se
gli abitanti di Salt Lake City non sono abituati alla vista di un gruppo di
supereroi, potete immaginare la loro reazione quando nelle loro strade arriva
nientemeno che l’Incredibile Hulk affiancato da una donna alta e muscolosa dal
cranio rasato, un guerriero di pietra arancione evidentemente alieno ed altri
due guerrieri dalla pelle rossa. Dietro a loro tre uomini e una donna che
indossano un’uniforme verde scuro. Rick Jones sembra decisamente fuori posto in
mezzo a loro con la sua apparente normalità.
Quasi
tutti i membri dei Rangers hanno avuto a che fare con Hulk in passato, anzi, è
stato proprio per combattere lui che si sono uniti la prima volta.[6] Solo il loro attuale leader non
era con loro all’epoca.
È
incoscienza, arroganza o sicurezza di sé quella che spinge Puma a pararsi
davanti al gigante verde? Difficile dirlo.
-Se sei venuto a combinare guai, ti consiglio di
andartene subito.- gli dice.
-Mi stai forse minacciando, gattino?- replica Bruce
Banner sfoderando un sorrisetto divertito.
-Ti sto solo avvertendo.-
-Beh, ora che hai fatto il tuo dovere, Sceriffo,
scostati. C’è un pazzoide superumano da queste parti e sono qui per
occuparmene.-
-Ci stiamo pensando noi Rangers, non è affar tuo.-
-Amico, i mostri creati dai raggi gamma sono sempre
affar mio, dovrebbe essere ovvio, quindi adesso scostati.-
Puma
non si sposta ed i suoi compagni si fanno intorno a lui. Per un periodo che
sembra infinito nessuno parla o si muove poi Rick Jones rompe il silenzio:
-Ragazzi, se provassimo…-
Prima che possa dire altro la
donna dalla pelle grigia sfodera una lancia e si scaglia in avanti.
-Basta parole!- esclama -Se cercate di ostacolarci
dovrete vedervela coi Fratelli di Guerra!-
Non è un caso se la chiamano Caiera l’Impetuosa, pensa, sospirando, Rick.
3.
Il giovane afroamericano sdraiato
sul lettino si chiama Jim Wilson e dovrebbe essere morto per complicanze dovute
all’AIDS, ma non è andata così. Qualcuno ha avuto quella che gli sembrava una
brillante idea: testare su di lui un farmaco derivato dal sangue di Hulk. La
cura ha avuto successo ma il paziente è diventato una versione rossa di Hulk
con un’intelligenza limitata e un’enorme rabbia da sfogare contro chiunque o
qualunque cosa gli capiti a tiro, una situazione a cui il muscoloso psichiatra
dai lunghi capelli verdi Leonard Samson, lui stesso mutato dai raggi gamma, e
la sua collega, la bionda Angela Lipscombe, cercano di trovare rimedio.
-Voi due strizzacervelli pensate davvero di potermi
curare?- chiede il giovane.
-Vuoi la brutale verità, Jim?- risponde l’uomo che
si fa chiamare Doc Samson -No: non possiamo curarti, ma possiamo insegnanti a
controllare la tua altra metà e a convivere con essa.-
-Beh, almeno sei onesto, Doc.-
-Quel che dovremo fare…- spiega Angela Lipscombe -…
è scoprire l’origine della tua rabbia.-
-Allora buona fortuna, Dottoressa…- replica Jim -…
perché di motivi per essere arrabbiato ne ho davvero parecchi.-
Rick
Jones l’ha visto accadere molte volte: due cosiddetti eroi o gruppi di eroi che
invece di collaborare si picchiano di santa ragione e quando c’è di mezzo Hulk,
è tutt’altro che insolito.
Puma
evita facilmente la lancia di Caiera. Con un acrobatico balzo piomba alle sue
spalle e le sferra un’artigliata alla schiena che però non ottiene alcun
effetto… a parte far arrabbiare la Guerriera Ombra.
-Non è facile uccidermi, terrestre,.- lo apostrofa
lei -Lo stesso non si può dire di te, credo.-
Con una velocità insospettabile
afferra Puma per il collo e lo solleva come se fosse senza peso. Thomas
Firehart comincia a pensare di aver commesso un errore di giudizio.
Poco distante i restanti Rangers
si stanno dando da fare a loro volta. Shooting Star scopre che le sue sei colpi
sono inutili contro il gigante di pietra. Firebird potrebbe farcela a fermarlo
ma esita: non vuole uccidere nessuno ma scatenare il suo potere al massimo
livello potrebbe causare la morte del suo avversario. La sua esitazione le è
fatale perché la guerriera dalla pelle rossa di nome Omaka la colpisce col
piatto della sua spada e si appresta ad affondarla nel petto della sua
avversaria quando un proiettile la spezza in due.
-Nessuno uccide una mia amica quando io sono in
giro.- dice Phantom Rider.
Lo sguardo che gli rivolge Omaka non promette nulla di buono.
Scorpia
si rialza di scatto mentre Rogers cade a terra poi si dirige alla sala
interrogatori. Le ci vuole un attimo per aprire la serratura grazie ad un po’
d’acido.
Appena la vede, Monica Rappaccini
dice con voce calma:
-E così sei venuta.-
-Dubitavi che sarei venuta a salvarti, mammina
cara?- replica, sarcastica, Scorpia.
-Sei venuta sola? Non è stato imprudente?-
-Me la sono cavata bene no?-
-Assomigli troppo a me e a tuo padre. Un giorno la
tua eccessiva sicurezza di te potrebbe costarti cara.-
-Da che pulpito viene la predica. Su sbrighiamoci.
Anche se sono riuscita a disattivare gli allarmi, è solo questione di tempo
prima che qualcuno scenda a controllare.-
Monica
si ferma ad osservare Rogers ancora a terra.
-Chiunque sia, veramente, è un uomo molto
pericoloso.- dice -Questa potrebbe essere l’occasione giusta per chiudere i
conti con lui.-
-Non c’è tempo per le vendette personali.- ribatte
Scorpia prendendola per un braccio -Dobbiamo uscire di qui prima che sia troppo
tardi.-
La Dottoressa Rappaccini annuisce
a malincuore e si lascia portar via dalla figlia. Si sono appena allontanate
che Steve Rogers si muove e comincia rialzarsi. Ne è sicuro: Scorpia ha
deliberatamente usato una dose non letale del suo veleno su di lui. Quella ragazza
sta giocando un gioco pericoloso e lui vuole scoprire perché. Sa anche a chi
chiederlo e sarà bene che risponda.
4.
L'essere dalla pelle blu urla
mentre la sofferenza di una vita intera lo sommerge. È troppo per lui e fa la
sola cosa che sa fare in casi del genere: scappa. Compie un salto incredibile e
si allontana.
Alle sue spalle Corvo Nero rimane fermo con un'espressione impenetrabile, poi, semplicemente scompare.
Base Gamma, deserto del New
Mexico, un complesso militare abbandonato e riciclato recentemente come sede
delle Banner Enterprises. In uno dei suoi attrezzatissimi laboratori la
dottoressa Katherine Waynesboro solleva gli occhi da un microscopio. Camice
bianco e occhiali a parte, è lontana dallo stereotipo della scienziata: è
attraente, ha lunghi capelli neri e il fisico slanciato. In pochi lo
sospetterebbero ma ha anche ricevuto un addestramento da agente dello
S.H.I.E.L.D. e conosce diversi modi per neutralizzare un aggressore, alcuni dei
quali letali.
-Novità interessanti nella sua ricerca,
Dottoressa?- le chiede un altro scienziato che parla un ottimo inglese ma con
una lieve inflessione russa.
-Non abbastanza, purtroppo, Dottor Drenkov.-
risponde Kate -Non ho ancora ottenuto i risultati sperati.-
-La fisica, specie quella quantistica, è spesso
avara di risposte. Dopo più di dieci anni non abbiamo ancora capito perché
un'esposizione ad una dose massiccia di raggi gamma provochi mutazioni in
determinate persone e men che meno perché agiscano sul loro subconscio.-
-E lei dovrebbe essere un esperto al riguardo, non
è vero, Dottor Drenkov? Se non avesse fatto proseguire il conto alla rovescia
dell'esplosione della prima Bomba Gamma sperando di uccidere Bruce Banner, Hulk
non sarebbe mai nato.-[7]
-Un peccato di gioventù da cui sto cercando di
riscattarmi.- replica Igor Drenkov -All'epoca ero convinto di stare facendo
l'interesse del mio governo. Se avessi immaginato le conseguenze... ma è
inutile piangere sul latte versato, non è d'accordo?-
Kate annuisce poco convinta. Qualunque cosa pensi Bruce, per lei Drenkov resta uno da tenere d'occhio.
A
Salt Lake City continua lo scontro tra due distinti gruppi di superesseri. I
Fratelli di Guerra, alieni provenienti perlopiù dal lontano pianeta Sakaar, si
stanno dimostrando degli ossi duri per i Rangers ma il supergruppo del Sud
Ovest non demorde. Per quanto siano meno forti fisicamente dei loro avversari,
riescono comunque a tener loro testa.
Rick
Jones si rivolge a Hulk:
-Non hai intenzione di fermarli-
-E perché dovrei?- ribatte Bruce Banner -Questa è
un'ottima occasione per vedere come se la cavano i Fratelli di Guerra contro
dei supereroi. Considerato che entrambi i gruppi sono riusciti a tener testa a
me, il risultato non è scontato.-
Rick
scuote la testa e sospira, poi punta davanti sé il palmo della sua mano destra
su cui brilla il misterioso “marchio delle stelle”. Prima che possa fare
qualcosa, però, il Gigante di Giada batte le mani sbilanciando i combattenti.
-Che ne dite di fare un po’ di conversazione
ragazzi?- dice.
Improvvisamente
qualcosa piomba in mezzo a loro, o meglio qualcuno: un gigante dalla pelle
bluastra ricoperta di scaglie che quando vede Hulk fa un sorriso maligno ed esclama:
-Banner, finalmente. Ora pagherai per tutto quello
che mi hai fatto.-
5.
Aeroporto di Fiumicino, Roma. Tra
i molti passeggeri che sono sbarcati da un volo proveniente dalla Francia, ci
sono due americani decisamente particolari.
L’uomo
dai folti capelli biondi ed il sorriso a 32 denti si rivolge alla sua compagna,
una ragazza dalla capigliatura castana che al suo confronto sembra minuta:
-Spero che tu non mi abbia fatto fare un viaggio a
vuoto, Betty.
-Fidati, Clay.- replica lei -È proprio qui che
Tyrannus è venuto. Mi ha rivelato i suoi piani dopotutto.-
-Ma può averli cambiati dopo il tuo tradimento.-
ribatte l’agente dello S.H.I.E.L.D. Clay Quartermain
-Sono convinta di no. Vuole troppo quello che sta
cercando e poi ha un ego smisurato: è convinto di non poter fallire.- replica
ancora Betty Ross.
-Curioso,
viste tutte le batoste che ha subito in passato.-
Le formalità dell’aeroporto sono
saltate grazie alla tessera di Quartermain e poco dopo i due sono a bordo di
un’auto diretta alla sede italiana dello S.H.I.E.L.D.
Clay Quartermain osserva l’enigma
che è diventata Betty Ross e per l’ennesima volta si chiede se ha fatto la cosa
giusta.
A Salt Lake City Puma si sta facendo una domanda molto
simile mentre si rimette in piedi. È adatto a fare il leader visto che la sua
impulsività poteva risolversi in un disastro per il suo gruppo?
Al suo fianco Red Wolf indica il gigante blu appena
arrivato.
-È
lui, vero? Il serial killer gamma irradiato che siamo venuti a stanare. Lobo lo
sente.-
Come in risposta, il fedele lupo del
Cheyenne ringhia.
-Ne
sono certo anch’io.- risponde Thomas Firehart -Per qualche motivo ce l’ha con
Hulk. Dovremmo dargli una mano.-
-No!-
L’intimazione perentoria viene da
una figura apparsa improvvisamente al loro fianco.
-Corvo
Nero!- esclama Texas Twister -Uno di questi giorni mi farai venire un colpo.-
-Perché
non vuoi che interveniamo?- chiede un perplesso Puma.
-Non
è ancora il momento.- replica Corvo Nero -Prima i vecchi rancori devono venire
alla luce.-
-Giuro
che non ti capirò mai.- borbotta Puma.
Sul volto di Hulk c’è un’espressione
decisamente sorpresa.
-Mi
conosci?- esclama.
-Se
ti conosco?- ribatte il suo avversario -Se sono quel che sono lo devo a te ed
ora, finalmente ho la forza di farti pagare quella che mi hai fatto. Ora ti
ucciderò!-
L’energumeno blu balza addosso a
Hulk e le sue dita adunche si serrano attorno al suo collo. Bruce Banner si
sente soffocare. Il suo avversario è forte, ma lo è più di lui? Si rifiuta di
crederlo.
-Ti
ucciderò, ti ucciderò!- ripete ossessivamente il gigante blu.
C’è qualcosa nella sua voce che fa
scattare la memoria del Golia Verde sino a giorni lontani della sua infanzia.
Ora sa chi è il suo nemico.
Mentre finalmente si libera dalla
sua stretta esclama:
-Non
è possibile: tu… tu sei Charlie Colòn!-
CONTINUA
NOTE DELL’AUTORE
Che dire di questo episodio?
1) L’identità del serial killer gamma non credo sia stata una
sorpresa per nessuno ma chissà se lo sarà il suo destino?
2) Steve Rogers appare qui dopo Vendicatori Segreti #30 e parte
delle conseguenze di quanto è accaduto qui si vedranno in Vendicatori Segreti
#31 e seguenti.
3) Monica Rappaccini è stata catturata su Destino #20, evade su
Hulk #36 e tornerà su Vendicatori Segreti #33. Adoro la continuity. -_^
Nel prossimo episodio: nella mente di un serial killer,
nelle catacombe di Roma e sotto il sole del Sud Ovest americano. In più: le
figlie di Hulk e le loro madri. Sì, proprio “madri”.
Un consiglio disinteressato: non mancate. -_^
Carlo.
[1]Come visto nell’ultimo episodio.
[2] Advanced Idea of Destruction, l’organizzazione costola dell’A.I.M. che Monica Rappaccini dirige.
[3] Su Destino #20.
[4] Si sono incontrati su Vendicatori Segreti #22/23.
[5] Come si può vedere su Vendicatori Segreti #30/31.
[6] Tanto tempo fa, su Incredible Hulk Vol. 1° #265 (In Italia su Fantastici Quattro, Star Comics, #17/18).
[7] È accaduto nientemeno che su Hulk Vol. 1° #1 (Prima edizione italiana Uomo Ragno, Corno, #55/56).